La Cassazione, con la sentenza n. 939 del 15 gennaio 2025, ha stabilito che i maggiori redditi, accertati in capo ad una società, possono essere imputati all’amministratore di fatto quando, in base a presunzioni, egli risulti l’effettivo possessore.
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La Suprema Corte, con la superiore sentenza, ha accolto il ricorso erariale ed ha chiarito che l’art. 37,comma 3, del D.p.r. n. 600 del 1973 può essere invocato per imputare al contribuente i redditi formalmente intestati ad un altro soggetto, nel caso in specie ad una società. Il contribuente,.però, non deve essere un mero gestore della società ma deve disporre delle risorse della società “uti dominus“. A sua volta l’amministrazione finanziaria deve dimostrare il totale asservimento della società interposta all’interponente.
Avv. Salvatore Torchia