“Cinquanta volte auguri all’A.F.A. che mi ha accolto nel direttivo nel 2001 e che, passo dopo passo, con il sostegno di tutti i soci, mi ha permesso di ricoprire incarichi istituzionali di rilievo distrettuale.” – Gli auguri dell’Avv. Fabrizio Seminara alla nostra associazione in occasione della celebrazione del suo mezzo secolo di vita.

Cinquanta volte auguri.
Cinquanta volte auguri all’AFA che mi ha accolto nel direttivo nel 2001 e che, passo dopo passo, con il sostegno di tutti i soci, mi ha permesso di ricoprire incarichi istituzionali di rilievo distrettuale.
E’ un momento di gioia per tutti noi che, nel corso degli anni, abbiamo apportato un contributo affinché l’Associazione diventasse una consolidata realtà non solo nel nostro territorio ma nell’ambito di tutta la circoscrizione del Tribunale di Catania.
L’AFA oggi è un sodalizio autorevole ed un punto di riferimento nella formazione professionale.
Sento di ringraziare l’Associazione che ho avuto il privilegio di servire come Presidente nel 2006 e 2007.
La vita associativa mi ha consentito di cogliere l’essenza dell’appartenenza al Foro e l’importanza dell’Avvocatura unita nella schietta interlocuzione con gli altri protagonisti del sistema giustizia.
Durante gli anni della mia presidenza abbiamo inaugurato l’aggiornamento professionale come previsto dal regolamento CNF del luglio 2007, organizzando il primo convegno, accreditato dal COA di Catania ai fini della formazione continua, tenuto dall’allora Presidente della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, nostro concittadino, Dott. Gaetano Nicastro.
Qualche mese prima, in altro incontro, avemmo il piacere della presenza come relatore del Presidente Aggiunto del Supremo Collegio, Dott. Vincenzo Carbone.
Oltre a numerosi convegni, istituimmo il premio in memoria dell’Avvocato Antonio Badalà e realizzammo, d’intesa con una nota casa editrice, una biblioteca giuridica a disposizione dei Colleghi che potevano consultare codici e manuali nella stanza attigua all’ex aula di udienza.
Ricordo l’entusiasmo di quegli anni, coadiuvato da un Consiglio Direttivo di cui conservo immutata stima.
L’intuizione che nel 1973 ebbero i soci fondatori è stata vincente e, sono certo, continuerà ad esserlo anche in futuro.
I primi cinquant’anni sono andati benissimo.
Ad maiora semper.

Fabrizio Seminara

In occasione del 50° dell’A.F.A., gli aneddoti e gli eventi più importanti durante la presidenza dell’Avv. Giovanni Battiato.

Non distogliendo l’attenzione dalle problematiche attinenti l’esercizio della Giustizia presso il presidio di prossimità del Giudice di Pace di Acireale, in coerenza con l’interesse al miglioramento della sua efficienza, l’Associazione Forense Acese, durante la mia presidenza, ha donato al detto Ufficio n.3 stampanti laser multifunzione con la dicitura “Donazione Associazione Forense Acese 2017”, perorando il suo mantenimento mediante conferenze di servizio istituzionali con le amministrazioni di tutte le Città ricadenti nel Mandamento e assicurandosi della presenza di un Dirigente della Cancelleria.
Continuando il percorso di conferenze ed incontri di aggiornamento professionale sui temi di maggiore interesse ed attualità, tra quelli più significativi l’Associazione ha organizzato i seminari dal titolo:
“LA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO E LE SOLUZIONI DELLA LEGGE 3/2012: PROCEDIMENTI DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI E DI LIQUIDAZIONE DEL PATRIMONIO” (relatori la dr.ssa Laura Messina Giudice della sez.VI del Tribunale di Catania, il rag. Salvatore Alessandro referente dell’O.C.C. del Comune di Acireale e l’avv. Francesco Grasso Leanza)
“IL PROCESSO ESECUTIVO IMMOBILIARE, IL PUNTO SULLA RIFORMA – BEST PRACTICE E CRITICITA’” (relatori il dr. Francesco Lentano Giudice della sez.VI del Tribunale Catania, la prof.ssa Concetta Marino docente di diritto processuale civile presso l’Università di Catania e l’avv. Carlo Grassi Bertazzi)
“IL PROCESSO AMMINISTRATIVO TELEMATICO – LE REGOLE GIURIDICHE E LE ISTRUZIONI OPERATIVE” (relatori il Presidente di sezione del Tar di Catania dr. Francesco Brugaletta, l’avv. Elio Guarnaccia e il dr. Alessio Spataro)
Non meno interessanti e originali, la conferenza denominata “LA PENNA E LA TOGA – Il Diritto nell’Officina letteraria”, con la partecipazione della dr.ssa Roberta Gallego, magistrato di Treviso e scrittrice di romanzi che narrano cosa succede nei corridoi e nelle stanze di un ufficio della Procura, come si avvia un’indagine, chi c’è dietro tutte le mosse giudiziarie.
[evento Filatelia]
Ed ancora, con l’intento di essere presenti anche nell’attività di periodico confronto con tutte le realtà professionali, artigianali, sindacali e dei lavoratori in genere operanti sul territorio acese, l’Associazione è stata promotrice dell’istituzione di una consulta denominata “Coordinamento per il lavoro” (che tutt’oggi promuove proficuamente interlocuzioni sugli argomenti di maggior rilevo e interesse nell’economia locale), così come nella interlocuzione privilegiata col Comune di Acireale, stipulando un Protocollo d’intesa mediante il quale la Città riconosce la qualità di interlocutore privilegiato dell’Associazione Forense Acese quale Organo non politico rappresentante degli avvocati esercenti sul territorio.
Infine, nell’intento di mostrare particolare vicinanza ai giovani Colleghi del territorio che si affacciano al mondo della professione legale, nel contempo ricordando due cari Avvocati che ci hanno prematuramente lasciati, l’Associazione ha indetto il Premio intitolato alla memoria dell’avv. Agostino Giuffrida, tra coloro che abbiano conseguito positivamente gli esami di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, discutendo una tesi in materia di diritto o procedura penale e risultino iscritti quali Praticanti Avvocati, nonché proseguito lo svolgimento del Premio intitolato alla memoria dell’avv. Antonio Badalà, tra coloro che abbiano conseguito positivamente gli esami di abilitazione presso la sede della Corte d’Appello di Catania per l’iscrizione nell’Albo degli Avvocati.
Infine, non sono mancati vari momenti di conviviali, nonché l’indizione di un Memorial sportivo intitolato all’avv. Giuseppe D’Anna, anche per condividere tra gli associati momenti più rilassati e di spensieratezza.

Avv. Giovanni Battiato

“Quel particolare clima di amicizia e solidarietà che vi era fra gli avvocati acesi”. Memorie, in occasione del 50° anniversario dell’A.F.A., rese dall’Avv. Orazio Consolo, presidente dal 2009 al 2011.

Quando giovane praticante, nel lontano 1984, ho iniziato a frequentare la Pretura di Acireale, ho subito percepito quel particolare clima di amicizia e solidarietà che vi era fra gli avvocati acesi. A quei tempi il foro acese di fatto “gestiva” quasi tutte le controversie civili e penali del territorio delle Aci. Era abbastanza raro vedere in aula colleghi di Catania. Questa diuturna frequentazione fra gli avvocati del circondario faceva sì che si venisse a creare un ambiente abbastanza sereno e tranquillo, non solo fra noi avvocati ma anche nei rapporti con i magistrati e il personale delle cancellerie.
Ovviamente gli avvocati in Tribunale rappresentano parti contrapposte in giudizio che scendono fra di loro in lotta, anche se con le armi del diritto. Lo scontro giudiziario, pur regolato da stringenti norme procedurali, resta pur sempre una contesa che inevitabilmente vedrà alla fine un vincitore ed uno sconfitto. Ma nell’aula giudiziaria del Tribunale di Acireale raramente il clima si surriscaldava. Sono i vantaggi delle realtà più “piccole” e a misura d’uomo, che consentivano di conoscere bene il collega di controparte o il magistrato che doveva emettere la sentenza. La conoscenza reciproca di pregi e difetti dell’interlocutore, sia esso avvocato, pubblico ministero o giudice, dava modo di comportarsi di conseguenza.
La Pretura di Acireale, poi sezione distaccata del Tribunale, funzionavano abbastanza bene. I processi si celebravano in modo decoroso e si concludevano in tempi tutto sommato ragionevoli. Chi ha vissuto quegli anni potrà testimoniare che l’abolizione delle sezioni distaccate ha gravemente nuociuto al funzionamento della giustizia sia penale che civile.
Questo ambiente particolare, questo clima di rispettosa convivenza fra gli avvocati di Acireale che ha reso naturale la nascita e lo sviluppo negli anni dell’Associazione forense acese che ora è arrivata al traguardo dei 50 anni dalla sua fondazione.
Ho avuto l’onore di ricoprire la carica di presidente dell’Associazione forense Acese negli anni che vanno dal 2009 al 2011. Una esperienza che ricordo con piacere, orgoglio e un pizzico di nostalgia. Sono stato poi eletto, dopo qualche anno, al Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania grazie alla stima e al sostegno degli avvocati acesi.
L’Associazione forense acese è sempre stata un imprescindibile punto di riferimento per tutti gli avvocati del territorio delle Aci. Tutti i problemi che sorgevano e che ancora normalmente si presentano nello svolgimento dell’attività professionale, venivano e vengono rappresentati all’AFA, nella persona del presidente o dei membri del direttivo. Dalle questioni di principio più importanti alle minuzie di ogni giorno, in questi 50 anni l’AFA è stata più volte chiamata ad intervenire, a far sentire la sua voce, a difendere il lavoro dei colleghi, ovviamente con i limitati strumenti di cui disponiamo noi avvocati.
Della mia esperienza di presidente dell’AFA mi piace ricordare i continui e costanti confronti con i magistrati che si sono alternati nella sezione di Acireale per cercare di risolvere i problemi dell’avvocatura acese. Ricordo anche l’impegno per l’organizzazione dei numerosi incontri di formazione professionale che hanno visto la presenza anche di studiosi del diritto di livello nazionale.
L’Associazione ha anche cercato di rapportarsi al territorio acese, in particolare con le scuole superiori, creando un momento di dialogo fra gli adolescenti e il “pianeta giustizia”. Nell’anno scolastico 2009-2010, venne infatti siglata un’intesa con i presidi dei due licei di Acireale per l’organizzazione di una serie di incontri con i ragazzi degli ultimi due anni di liceo. Questi incontri furono gestiti dagli avvocati di Acireale che, con abnegazione e spirito di sacrificio, affrontavano le aule scolastiche per dialogare e discutere con i ragazzi dei problemi e delle questioni che attenevano ai principi generali del nostro ordinamento giuridico e alla loro concreta applicazione. In queste scuole, dove non si insegna alcuna materia giuridica, vennero trattati temi giuridici importanti come “Il diritto come insieme di regole di condotta- Il fondamento della norma giuridica- Il rapporto-diritto dovere – I principi fondamentali della Costituzione – La tutela dei diritti del singolo e della comunità in sede civile e penale”. Fu uno sforzo notevole per l’Associazione ma tutti i colleghi, che insieme a me hanno fatto questa esperienza, ricordano con piacere questo momento di incontro con i giovani liceali.
Non vi è dubbio che la chiusura della sezione distaccata del Tribunale sia stata un duro colpo per l’avvocatura acese e per la vita dell’Associazione forense acese. Le udienze a Catania hanno fatto scomparire un luogo di lavoro caratterizzato da un clima di ordinata e serena collaborazioni fra colleghi, magistrati e personale di cancelleria. Purtroppo ormai noi avvocati acesi siamo “dispersi” nel mare magnum del palazzo di giustizia di Catania, ci incontriamo di meno fra noi e gli angusti locali del Giudice di pace di Acireale non agevolano di certo né l’attività lavorativa dell’avvocato né la vita dell’associazione.
Purtuttavia, anche con queste oggettive difficoltà di incontro, mi sento di dire che l’Associazione forense acese è ancora viva e vegeta e continuerà a svolgere la sua primaria funzione di costante riferimento per l’avvocatura acese.

Avv. Orazio Consolo

“Quando cinquant’anni addietro, da una felice intuizione dell’Avvocato Salvatore Pistorio, nacque l’Associazione Forense Acese”.

Quando cinquant’anni addietro, da una felice intuizione dell’Avvocato Salvatore Pistorio, nacque l’Associazione Forense Acese, credo che nessuno avrebbe scommesso sulla sua durata, soprattutto dopo la prematura scomparsa del suo fondatore e presidente, l’eliminazione della Pretura, della sezione distaccata dl Tribunale e della paventata soppressione dell’ Ufficio del Giudice di Pace.
Invece, chi ha preso il testimone dal mitico zio Toto’, ha avuto la forza, il coraggio e la costanza, non solo di mantenerla in vita, ma di farla diventare più prestigiosa, ammirata e, oserei dire, un tantino invidiata dalle altre associazioni di categoria.
Non vi è dubbio che il merito va dato a coloro che, a partire dal 1995, data della dipartita dell’ Avv. Pistorio, hanno retto l’Afa con passione e competenza.
Tutti, nessuno escluso, non hanno lesinato sforzi ed hanno dimostrato, con i fatti, che il loro impegno rientrava e rientra nel puro spirito di servizio.
È poi piacevole ricordare che, sin dai primi anni di vita, l’Afa, oltre ai vari incontri istituzionali, si è occupata di organizzare, nel periodo canonico, il famoso ” Ballo di Carnevale ” .
Era un’occasione di svago, ma anche di divertimento e socializzazione .
Per parecchi anni si tenne nel bellissimo Salone degli specchi dell’Albergo Maugeri, poi dismesso dalla nuova proprietà, per essere destinato prima ad agenzia dell’Istituto Bancario San Paolo e poi trasformato in tre suite dello stesso albergo.
Si trattava di un appuntamento che il Foro Catanese non voleva perdere e l’avvocato Pistorio, nei limiti del possibile, cercava di accontentare tutti, avvocati, magistrati, cancellieri, forze dell’ordine, direttori e funzionari di banca.
Gli estranei,a queste categorie,erano pochissimi ed era quasi obbligatorio, per gli uomini, indossare lo smoking.
Era una festa indimenticabile che i giorni seguenti veniva commentata nei vari Uffici giudiziari,dove non venivano fatti mancare ringraziamenti ed elogi al Foro Acese ed al suo principale organizzatore, stimato, amato e apprezzato da tutti.
Che altro dire. Chi , in quel periodo, non faceva parte dell’ avvocatura, parliamo degli anni ‘ 70 e ’80, non può rendersi per nulla conto di come i tempi siano cambiati, nella vita reale e soprattutto nella nostra professione.
Frequentare gli Uffici giudiziari e in particolare la nostra Pretura, con magistrati e personale efficiente ed alla mano, era anche un piacere.
Pochissimi colleghi avevano fretta e si intrattenevano a scambiare quattro chiacchiere anche col personale, come detto simpatico e disponibile.
Le udienze , in genere, duravano al massimo un paio d’ore e dopo, gli avvocati erano una decina oltre qualche aiutante , quasi tutti a prendere il caffè al bar Valentino, in Piazza Garibaldi, o da Roney all’angolo di via Mancini, evidentemente semore offerto dall’avvocato Pistorio che destinava, almeno un quinto dei suoi guadagni, a questo scopo. Certo non solo caffè, ma pranzi, cene, regalini, incontri vari. Aveva il culto dell’amicizia ed odiava stare da solo.
Ma, tornando a parlare della nascita dell’ Associazione forenze acese, va evidenziato che il buon Toto’ tenne in considerazione la parità di genere.
Infatti, tra i soci fondatori, chiamò anche una donna: Tatiana Cocuzza. Se poi si considera che, nel 1973, le acesi iscritte all’Ordine erano solo due: la citata Tatiana e Caterina Mancini , ben si comprende come Toto’ Pistorio sia stato un precursore ed un vero antesignano delle quote rosa.
Tenne anche in considerazione che la professione forense iniziava con la qualifica di procuratore legale e che, soltanto dopo sei anni di esercizio, si diventava avvocati. Pertanto, tra i soci fondatori, chiamò entrambe le categorie.
A tal proposito va rammentato che,solo agli inizi del 1997,fu abolito l’albo dei procuratori legali ed unificato con quello degli avvocati.
Pertanto, dopo aver superato gli esami di abilitazione, si diventava procuratori legali con divieto di fregiarsi del titolo di avvocato.
In teoria avvocati e procuratori non erano colleghi e mi risulta che qualcuno, durante un diverbio in Tribunale, lo ebbe a far riievare. Certo, ricevette le critiche di quasi tutti i presenti allo scontro.
Inoltre, da procuratori legali, si poteva esercitare la professione soltanto negli uffici giudiziari compresi nella Corte d’appello di cui faceva parte il consiglio dell’ordine a cui si era iscritti. Solo gli avvocati potevano esercitare in tutta Italia.
Qualcuno, correndo un qualche rischio anche solo d’immagine, qualche volta lo faceva,evidentemente in penale.
A tal proposito l’ho fatto anch’io, andando a chiedere da procuratore legale, pur se prossimo al salto di categoria, il perdono giudiziale, presso il Tribunale dei minori di Perugia, per il figlio di un cliente del mio ” mastro”.
Si trattava di persona con poche possibilità economiche ma ,ben volentieri, ho eseguito l’incarico dietro il pagamento delle sole spese vive da affrontare: biglietto aereo, pernottamento in albergo e pranzo.
Lo spirito iniziale della divisione era che il procuratore legale rappresentava il cliente mentre l’avvocato lo difendeva. In seguito si pote’ rappresentare e difendere congiuntamente e,l’unica differenza, fu quella territoriale.
Per completezza occorre aggiungere che, in passato, oltre ad avvocati e procuratori legali potevano esercitare la professione forense, in Conciliazione e in una sola Pretura, dietro autorizzazione del Presidente della Corte d’Appello,anche i semplici laureati in giurisprudenza. Questi si potevano fregiare della qualifica di Patrocinatore legale. Cosa ben diversa dal praticante procuratore legale che, dopo 4 mesi di praticantato e previo giuramento, otteneva dal Consiglio dell’ordine di appartenenza l’abilitazione ad esercitare in tutte le Preture del Distretto. Ho ancora l’apposito tesserino, con custodia di pelle verde, che mi fu riiasciato nel novembre del 1968.
Quello di procuratori e avvocati era,invece, con la custodia marrone. Ora tutto elettronico, in effetti meno ingombrante.
Dopo questo breve excursus, perché ci sarebbe tanto da dire sulle modifiche e riforme, spesso deleterie, che si sono susseguite in questi ultimi 50 anni che, di conseguenza, hanno coinvolto la nostra Associazione in tema di convegni per
aggiornamenti, basti pensare all’ Istituzione dei Tar, delle Commissioni Tributarie oggi Corte, del processo del lavoro, dell’introduzione dell’ Iva, del contributo unificato, della nota di iscrizione a ruolo,per finire al processo telematico, non resta che dire: buon cinquantenario e lunga vita all’ Associazione Forense Acese.
Alla prossima ricorrenza!

Salvatore Torchia

Giudice di Pace di Acireale – Date ed Orari delle udienze Penali del mese di marzo 2023 per numero di procedimento.

Al fine di contribuire alla massima diffusione delle notizie e delle comunicazioni afferenti l’Ufficio del Giudice di Pace di Acireale, l’Associazione Forense Acese, continuando nel rapporto di fattiva collaborazione con la relativa cancelleria, pubblica qui sul proprio sito gli orari in cui verranno chiamati i procedimenti penali del mese di marzo 2023.

Detti orari saranno visionabili sul seguente file evidenziato in grassetto, in formato .pdf, scaricabile cliccandovi sopra.

dott.ssa Patané udienza penale del 14.3.2023